Stiamo vivendo un momento storico, uno di quelli che si studierà nei libri di storia dalle generazioni a venire. Come ogni grande crisi, però, anche questa nasconde delle opportunità. Che non vuol dire obbligatoriamente “approfittare” della situazione creatasi per lucrare o fare sciacallaggio approfittando delle disgrazie altrui, ma semplicemente si tratta di capire in anticipo il cambiamento del mercato e del relativo modo di lavorare da qui ai prossimi mesi. Identificare i nuovi trend e cercare di essere i primi a mettere in campo le strategie migliori per cavalcare l’onda lunga, che non si esaurirà purtroppo prima del prossimo autunno.Ci sarà una brusca “selezione naturale”, soprattutto nel nostro settore, a discapito di improvvisati, brand gonfiati di proposito per fare delle exit milionarie e soprattutto di presuntuosi che credono di detenere il sapere, senza l’umiltà e la capacità di capire il mercato. Rimarranno pertanto spazi maggiori, dove emergere ancora di più con le nostre attività, se mutate in tempo.E’ qui che deve emergere l’imprenditore che è in ognuno di noi, facendo passare in secondo piano per un attimo l’artigiano (che dovrà sempre operare con i crismi dell’eccellenza e nel rispetto del nostro bellissimo mestiere e della categoria) andando in controtendenza rispetto a quanto fatto fino ad oggi, in particolare nella modalità di somministrazione del prodotto.La stagione 2020 del gelato non prevede gente nelle nostre attività. Non prevede persone mangiare un cono o una coppetta, servite dalle nostre mani. Punto.Pertanto, prendendo atto della cosa, irreversibile, abbiamo due strade: la prima è stare inermi ad attendere gli aiuti dall’alto, scagliandoci contro chi invece mette in campo qualsiasi iniziativa, diversa dal vostro pensiero, maledicendo tutto e tutti. La seconda è la capacità di adattarci al cambiamento, la presa di coscienza del nuovo scenario di mercato, il capire che dobbiamo trasformare le nostre attività da “laboratori artigianali con vendita al pubblico” a “laboratori artigiani che produce e confeziona esclusivamente per consegne a domicilio”.Quindi ho raccolto una serie di spunti che spero possano essere utili anche per voi, sulla base delle mia esperienza vincente in materia, con la sana convinzione di imprenditore che ha letto in anticipo il cambiamento.Leggetele senza filtri “geografici” e senza la diffidenza del “ma nel mio caso è diverso”. Chi vuole, fa. Ovunque.